La gestione

Le fasi preliminari alla progettazione e la realizzazione

“fisica” di una nuova struttura prevedono di individuare quale sia la 

posizionamento di mercato in cui collocare la nuova opera. 

 

E’ necessario comprendere se la struttura sarà orientata ad un modello che deve perseguire il puro profitto economico , oppure ad un modello che deve perseguire il solo fine sociale, o una via di mezzo.

Chiaramente i due modelli (profitto e sociale) sono in antitesi fra loro e sono caratterizzati da pratiche gestionali differenti. 

Le strutture orientate espressamente al business (profitto) sono solitamente

realizzate interamente con capitale privato e vengono gestite da privati

Le strutture orientate espressamente al sociale vengono realizzate con capitale

pubblico e gestite solitamente dalla pubblica amministrazione

Vi sono però delle strutture che si posizionano a metà tra i due modelli. Le cosiddette “strutture a posizionamento misto”

le strutture con orientamento misto possono venire realizzate in parte o del tutto con capitali

pubblici e privati e vedono solitamente una gestione mista fra privati e pubblico

Che tipo di orientamento dovrà essere adottato per una nuova struttura a Belluno ?

Partiamo dal principio cardine secondo il quale la struttura, una volta realizzata, dovrà pesare il meno possibile sulle casse comunali, ovvero dovrà essere in grado di generare utile al fine di coprire il più possibile i costi di gestione.

 Il puro orientamento al profitto, contemplando ingenti capitali privati da investire, è attualmente difficilmente perseguibile. Oltre ad essere non auspicabile sotto l’aspetto della valenza sociale. Dovendo perseguire esclusivamente il profitto infatti, si tenderà ad attuare una politica di gestione non inclusiva, si manterranno tariffe di accesso alte e si penalizzeranno quelle attività sportive o gruppi sociali che concorrono meno al profitto della struttura.

Un posizionamento puramente orientato al sociale, ottimale sotto il profilo etico, deve scontrarsi con l’incertezza legata alle gestioni pubbliche, alla poca flessibilità, alla mancanza di capacità gestionale specifica del settore del business e marketing sportivo. 

La complessità della macchina pubblica si traduce spesso in politiche gestionali non adatte alla sostenibilità delle strutture.

Il posizionamento misto, ovvero quello in cui il privato e il pubblico concorrono nella realizzazione e gestione dell’ impianto, rappresenta a nostro avviso quindi, all’ oggi, la soluzione migliore al fine di reperire le competenze gestionali e le risorse finanziarie per la realizzazione e gestione futura dell’ opera.

Mentre il pubblico infatti può farsi carico della realizzazione in tutto o in parte dell’ opera, può avere accesso a bandi pubblici per il finanziamento, il privato può concorrere alla sostenibilità tramite la generazione di utile attraverso canoni di affitto per la gestione delle molteplici attività e servizi sussidiari (bar ristorante, palestra, sale convegni, shop, lavanderia ecc) 

Inoltre

Il concorso del privato nella gestione della struttura si concretizza nella convenienze dei privati coinvolti a sfruttare la struttura il più possibile, massimizzando il rapporto costi/benefici

i privati possono sopperire, per competenza e disponibilità, laddove il pubblico fatica o non ha interesse ad arrivare.

Entrando nel concreto, vediamo quali migliori pratiche devono essere attuate al fine di rendere veramente sostenibile una struttura sportiva

 

Estendere la fruibilità

 

 Il gestore dovrà fare in modo che il periodo di fruibilità della struttura sia il più esteso possibile,

espandendo le attività anche durante i mesi estivi (salvo pause per manutenzione impianti) e le ore serali.

Durante l’estate  infatti, anche se i campionati sono generalmente fermi,

 la domanda di ora ghiaccio da parte delle società sportive agonistiche è notevole poiché diminuisce il numero di strutture che rimangono aperte e vi è la necessità di organizzare ritiri estivi ed allenamenti.

 Un ruolo sempre più importante è rappresentato dai campi estivi e stages, attraverso i quali , società private affittano intere strutture per poter svolgere attività di perfezionamento che vedono la partecipazione , per più settimane, di atleti e squadre provenienti da tutto il paese e anche dall’ estero.

L’attività estiva insomma rappresenta una fonte di entrate alla quale non si può pensare di rinunciare al fine di assicurare la piena sostenibilità dell’ impianto sportivo

L’ importanza delle attività sussidiarie

Dovranno essere previste una serie di attività sussidiarie, non espressamente correlate con il ghiaccio,

che rappresentano fonte di entrata per l’intero complesso sportivo.

Queste attività secondarie sono servizi sussidiari che aumentano , agli occhi del fruitore, l’attrattività dell’ impianto, fornendo supporto agli atleti e alle loro famiglie, rendendo quindi la pratica dell’ attività sportiva più piacevole

Obbligatoria è la presenza di un luogo di ristoro (bar-ristorante), caldo e confortevole

che permetta agli accompagnatori di assistere agli allenamenti e alle partite comodamente e al caldo e al pubblico

di ristorarsi durante le competizioni sportive

Altri servizi ausiliari che non dovrebbero mancare 

palestra pesi e corpo libero

Sauna

Sala conferenze

Servizio Lavanderia

Foresteria


Queste attività ausiliarie possono venire gestite da privati attraverso canoni d’affitto e devono  garantire il loro funzionamento a prescindere

dall’ apertura della pista ghiacciata, permettendo così il loro usufrutto anche da parte di utenza esterna che verrà quindi ad estendere il bacino di fruitori oltre i praticanti le discipline del ghiaccio

La polifunzionalità

 

La polifunzionalità di una struttura per la pratica degli sport del ghiaccio è importante per ampliare il portafoglio di  servizi offerti ma 

non va travisato il significato vero del termine.

Nel caso di un impianto sportivo per la pratica degli sport del ghiaccio infatti, per polifunzionalità si intende la possibilità di ospitare, in occasioni circostanziate e brevi, eventi quali concerti e manifestazioni che possano sfruttare lo spazio offerto dalla pista ghiacciata.

Le moderne tecnologie permettono infatti la copertura della pista o di parte di essa, senza la necessità di rinuovere il ghiaccio

potendo convertire in brevissimo tempo la pista ghiacciata in una superficie adatta allo svolgimento di attività diverse

 

Non è pensabile invece poter interrompere le normali attività del ghiaccio per la pratica continuativa di altre discipline sportive in quanto si verrebbe a minare la sostenibilità della struttura.

 

Le società del ghiaccio infatti necessitano in maniera continuativa della pista ghiacciata, pena la perdita di appetibilità, ai loro occhi, dell’ impianto stesso

 

La promozione e il marketing sportivo

 

Il gestore dell’ impianto dovrà necessariamente adottare azioni di promozione attraverso la partecipazione a fiere del settore e l’organizzazione di eventi sportivi e ricreativi che possano aumentare la visibilità dell’ impianto e far crescere la domanda di ghiaccio.

In quest’ottica le società private che concorrono alla co-gestione della struttura, possono investire capitale nell’attività di promozione, sopperendo così al limite della gestione pubblica

La convenzione con gli istituti scolastici

 

Per lo sfruttamento della struttura durante le ore mattutine è auspicabile la stipula di convenzioni con gli istituti scolastici al fine di portare gli studenti a svolgere le ore di educazione fisica sotto l’egida di insegnanti di pattinaggio.

 

Senza tralasciare la valenza sociale della cosa, la convenzione darà un sostanziale apporto economico alla struttura. Allargando inoltre il numero di persone in grado di pattinare aumenterà quindi il numero di potenziali fruitori dell’ impianto stesso e potrà avvicinare gli studenti alle discipline sportive del ghiaccio