Il Progetto e la sua sostenibilità

Il bacino d’utenza per la pratica agonistica del nuovo impianto bellunese

Il bacino d’utenza è definito,

topograficamente, l’area raggiungibile a partire da un punto prefissato da una cartina (detto baricentro)

 nel quale si immagini di posizionare l’impianto sportivo oggetto di analisi, seguendo gli assi stradali.

 

E’ abbastanza intuitivo pensare che l’attrattività di un’ impianto sportivo sia inversamente proporzionale alla facilità di accesso allo stesso impianto.

Essa diminuisce man mano che ci si allontana dall’impianto, per diventare trascurabile oltre una certa distanza.

 

La facilità di accesso si può stimare considerando principalmente due parametri

La distanza geografica dell’ utente dall’ impianto intesa come chilometri che separano l’impianto dall’ utente.

 

La distanza temporale dell’ utente dall’ impianto intesa come tempo che l’utente impiega per raggiungere l’impianto.

Nel ragionamento qui espresso verrà considerata la distanza temporale, piuttosto che quella fisica, in quanto è dimostrato che è un parametro che influenza maggiormente il comportamento degli utenti.

 

Introduciamo quindi il concetto di Curve Isocrone

 ovvero le curve di una cartina geografica ottenute unendo i punti che sono temporalmente equidistanti dal punto in cui viene collocato

l’impianto sportivo in questione

Al fine di determinare il bacino d’utenza di un’ impianto sportivo considereremo

quindi le curve isocrone quali indicatori della quantità di popolazione che può essere potenziale fruitrice dell’ impianto.

Come accennato, più l’utente impiega a raggiungere un’ impianto

(ovvero in termini temporali appartiene ad un’ isocrona più esterna) e meno l’impianto stesso verrà frequentato dall’ utente stesso

 

IL CRITERIO DELLE CURVE ISOCRONE

 

prendendo a riferimento la letteratura e volendo approssimare il ragionamento al fine di non renderlo troppo complicato

possiamo cautelativamente pensare che un’ impianto sportivo sia poco appetibile quando

per raggiungerlo l’utente impiega più di 20 minuti

Fissiamo quindi nella isocrona dei 20 minuti

il limite oltre il quale l’utenza ritiene un’ impianto troppo lontano e quindi non appetibile.

Questo non implica che oltre questo intervallo temporale nessun utente

utilizzi l’impianto ma

che il numero di tali tipologie di frequentatori sia risibile rispetto alla massa che

risiede all’ interno dell’ isocrona dei 20 minuti

Al fine di determinare, secondo il criterio delle curve isocrone, il bacino d’utenza di un impianto

localizzato a Belluno, serve però anche determinare il bacino d’utenza degli impianti vicini

 

Questo perché ovviamente, nel caso in cui due o più impianti insistano sullo stesso

bacino d’utenza, si dovrà considerare l’effetto erosivo in termini di bacino reale che ogni impianto esercita su quelli vicini.

Analizziamo quindi la cartina del territorio bellunese in cui andremo a localizzare gli impianti attualmente

attivi per la pratica agonistica degli sport del ghiaccio. 

 

Per ogni impianto individuiamo la curva isocrona dei 20 minuti.

Per ogni curva isocrona andiamo a stimare la popolazione residente che insiste all’ interno dell’ isocrona stessa.

Verifichiamo quindi il bacino d’utenza massimo per ogni impianto e verifichiamo poi se questo bacino sia

sovrapponibile in parte al bacino degli impianti contigui e adottiamo i fattori correttivi del caso.

 

La stima qui eseguita sarà viziata da  approssimazioni abbastanza grossolane

in quanto questo spazio informativo ha solamente lo scopo di far capire la logica su cui si basano le analisi che porremo in essere per il nostro progetto.

Lo studio reale sarà infatti basato su modelli più approfonditi e terrà conto di altre isocrone interne a quella dei 20 minuti  (15 min, 10 min, 5 min)

andando poi ad attribuire all’ utenza potenziale, un peso specifico proporzionale alla distanza temporale relativa all’isocrona in cui la popolazione insiste)

A causa della geografia montana che caratterizza la Provincia di Belluno la quale influisce sulla viabilità del territorio

le curve isocrone non saranno delle circonferenze (come ci si potrebbe aspettare in un territorio pianeggiante con viabilità equamente distribuita) ma si svilupperanno seguendo principalmente la viabilità intervalliva.

 

Gli impianti attualmente attivi in provincia nei quali si svolge attività agonistica sono 5

 

Feltre

Alleghe

Cortina

Tai

Zoldo (solo periodo invernale)

 

Di seguito vengono rappresentati i bacini d’utenza di ogni singolo impianto, con i rispettivi residenti , determinati secondo il criterio della curva isocrona dei 20 minuti.

Nella mappa di sinistra vi è la situazione attuale, mentre in quella di destra viene considerato anche il bacino d’utenza di un’ nuovo impianto ubicato a Belluno. 

 

Impianti attuali presenti in Provincia e relativi bacini d'utenza
Il bacino d'utenza di un nuovo impianto a Belluno
Feltre - bacino d'utenza di 57.000 residenti circa
Belluno - bacino d'utenza di 83.000 residenti circa
Pieve - bacino d'utenza di 17.000 residenti circa
Alleghe- bacino d'utenza di 9.500 residenti circa
Cortina - bacino d'utenza di 8.500 residenti circa
Zoldo- bacino d'utenza di 3000 residenti circa

I bacini d’utenza degli  impianti bellunesi

bacino di Belluno: 83.000 residenti

bacino di Feltre: 57.000 residenti

bacino di Pieve: 17.000 residenti

bacino di Alleghe: 9.500 residenti

bacino di Cortina: 8.500 residenti

bacino di Zoldo: 3.000 residenti

Considerazioni

A fronte delle analisi fatte possiamo affermare quanto segue

Un nuovo impianto ubicato a Belluno potrebbe contare sul più grande bacino d’utenza della Provincia (83.000 residenti)

Le eventuali interferenze di un nuovo impianto situato a Belluno  con i bacini di Feltre e Pieve sono marginali e riguardano solamente una zona ristretta (a metà Valbelluna e  Longarone). Le stime dei residenti per i vari bacini tengono già conto di tali interferenze (attribuendo al bacino solo il 50% dei residenti per le aree  sulle quali insiste anche il bacino di un secondo impianto). A fronte di questa analisi si evince che un nuovo impianto a Belluno non danneggerebbe gli impianti contigui ma al contrario, allargando la base dei pattinatori a livello provinciale, porterebbe un beneficio indiretto anche a queste strutture perché aumenterebbe l’interesse per il mondo degli sport del ghiaccio in generale

 

Attualmente la Provincia di Belluno è scoperta dall’ offerta ghiaccio proprio nella sua area maggiormente popolata. Il 42% della popolazione bellunese rientra infatti nel bacino d’utenza di un eventuale nuovo impianto situato a Belluno

In altri termini, attualmente il 42% della popolazione bellunese non ha facile accesso ad un’ impianto sportivo per la pratica delle discipline del ghiaccio. ne consegue che solo una risibile e marginale popolazione risiedente nel bacino bellunese può permettersi la pratica di queste attività in modo continuo (attività agonistica)

 

 

 Un nuovo impianto situato a Belluno non danneggerebbe assolutamente le altre strutture della Provincia di Belluno. Viceversa queste ne trarrebbero beneficio in quanto l’aumento dei praticanti si ripercuoterebbe in qualche misura anche sulle loro realtà

 

Un ‘impianto situato a Belluno può servire inoltre agli studenti e lavoratori che dalle valli si recano a Belluno per esigenze scolastiche o lavorative, sosterrebbe le società del ghiaccio di tutta la Provincia con ripercussioni in termini sportivi ed economici non trascurabili.

 

In definitiva ,il bacino d’utenza di un nuovo impianto situato a Belluno appare sicuramente adeguato alla sostenibilità di un’ impianto sportivo per la pratica agonistica degli sport del ghiaccio.